"Questo pregiatissimmo
V in Santo di Vigoleno
è un vero pezzo di valore.
In questa bottiglia sono racchiuse qualità,tradizione e
tanta passione.
Finchè Pinè lo produrrà, saremo felici di farvi assaporare
questo capolavoro che si tramanda da generazioni.”
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Prodotto con uve Trebbiano, Ortrugo, Melara e Santa Maria, questi ultimi ne esaltano qualità e pregi.
Le uve, appassite a lungo su graticci, vengono
pigiate dopo il primo dicembre. Il vino riposa
in piccole botti per almeno cinque anni ed infine,
affinato in bottiglia.
Il risultato è un “Vin Santo” armonico,
elegante e piacevolmente abboccato, come esige
questo nostro vino di razza e da meditazione.
Si beve a temperatura d’ambiente e la
consuetudine suggerisce di accompagnarlo a pasticceria
secca.
Bottiglie
prodotte |
300
bottiglie–circa- da 0,5 litri |
Ettari
vitati |
0.5
( in futuro si arriverà a 1 ettaro) |
Invecchiamento |
di
almeno 5 anni in caratelli e/o barrique |
Denominazione |
dalla
vendemmia 1996 il Vin Santo di Vigoleno
è una delle tante tipologie previste
dalla Doc Colli Piacentini. |
Grado
alcolico |
in
genere l’alcol svolto non è
mai inferiore 18% del volume complessivo.
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Le uve utilizzate: Santa Maria, Melara, Ortrugo e Trebbiano.
Ai tempi del riconoscimento
DOC del Vin Santo di Vigoleno la Santa Maria
e Melara non erano ancora riconosciute dalla provincia,
ma ben presenti in questo territorio.
Queste
varietà rappresentano la base storica del Vin Santo
di Vigoleno (oggi da Disciplinare di produzione devono rappresentale almeno il 60%
del totale).
È vietato l’utilizzo di varietà
aromatiche.
Il sistema di allevamento: Guyot alla piacentina,
con uno sperone ed un tralcio, un braccio a
monte e uno a valle, 10 gemme per tralcio (
anche meno sulla Santa Maria).
La vendemmia: è complicata, visto che
prevede un’attenta cernita delle uve compiuta
in più passaggi, perché numerose
sono le varietà che entrano nella composizione
del Vin Santo di Vigoleno. Vendemmia a scalare,
con i grappoli più belli (quelli adatti
all’appassimento) che in genere si raccolgono
prima di quelli destinati alla produzione di
vino “fresco”.
Di solito si comincia con la raccolta della
Santa Maria e poi, progressivamente, tutti gli
altri.
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